L’altopiano di Tremosine, piccolo, non appariscente ed un po’ isolato, che dà sul Lago di Garda, sembra non essere molto interessante. Ma la prima impressione inganna. L’Altopiano é tutt’altro che pianeggiante ed offre ai biker che desiderano fare sempre nuove scoperte non solo trails fantastici, villaggi primitivi, ancora lontani dal trambusto dei turisti, ma anche panorami meravigliosi sul lago.

Essere isolato soprattutto sulla costa occidentale ha il suo prezzo: solo una strada asfaltata di otto chilometri rende accessibile questo idillico angolo di terra. Chi non raggiunge Vesio con la propria autovettura, deve aggiungere ai dati netti di percorrenza 500 metri scarsi di dislivello partendo dall’altezza del lago. Poi, però, sullo stretto „Sentiero della Pozza“ esplode un piccolo tripudio del trail prima che il panorama che si gode dalla terrazza dell’Hotel Miralago di Pieve sulla Gardesana che scorre al di sotto perpendicolarmente faccia rabbrividire perfino i più incalliti biker. Forse é troppo presto per fare una pausa, ma la salita che ora segue e che porta alla Bocca Nevese rappresenta una sfida anche per i biker ben allenati.

In sella alla nostra bici ci dirigiamo sul sentiero 207 nel sot- tobosco del Monte Nai, sul terreno a pascolo privato dell’agriturismo Franet, dobbiamo sollevare la bici in continuazione sopra una recinzione per il bestiame, ma la scoperta del trail ne vale senz’altro la pena. Passando per il paese sonnolente di Sermerio si giunge nuovamente a valle prima di dover decidere se le forze sono sufficienti per superare l’anello per La Cocca e la malga privata Malga Pra di Toni, o se invece, per questa volta é meglio finire con una meritata pausa nella panoramica piazza di Vesio. Il bello di Tremosine, località che presenta molti masi sparsi, é che i mountainbiker hanno infinite possibilità di muoversi a loro piacimento. Possono infatti pedalare su nuovi anelli di sentieri nascosti fino allo sfinimento, o invece, godersi la „Scoperta del procedere lentamente“ e assorbire lo spirito di questo angolo lombardo, dove il tempo sembra essersi fermato.

Il giro che noi ora vi proponiamo lo dedichiamo a „Titta“ Ferrari, un mountainbiker con anima e corpo, purtroppo morto troppo presto, che aveva pubblicato una piccola guida di itinerari su Limone e Tremosine fatta molto bene. Gianbattista Ferrari era attivo nel soccorso alpino e nella protezione civile. Si impegnava in associazioni sportive e culturali ed era sempre in giro sia come guida e accompagnatore di tour sia come ambasciatore della sua patria. La sua piccola guida é reperibile gratuitamente ancor oggi negli uffici turistici di Limone e Tremosine. Possibilità di ristoro durante il giro: Pieve, Vesio. Si può raggiungere Limone anche con un battello. Poi bisogna calcolare altri 5 km di salita (500 metri di dislivello) fino all’accesso del giro (Waypoint n, 20) e altrettanti chilometri in discesa.

DISTANZA		km 25.68
DISLIVELLO		m 1200
DIFFICOLTA'		media
TEMPO		hh:mm 03:15
PERIODO		Maggio - Novembre